Esecuzione Mussolini-Petacci: prossima la decisione del Gip

Nelle prossime ore dovremmo sapere se l’inchiesta sull’uccisione di Benito Mussolini e della sua amante Claretta Petacci avrà un seguito o verrà archiviata.
Di seguito riportamo alcuni articoli pubblicati sul Corriere di Como On Line che riassumono quanto successo ed emerso negli ultimi giorni e, in particolar modo, illustrano la tesi dell’avvocato Luciano Randazzo, legale di Guido Mussolini, che attribuisce l’esecuzione ad elementi dei servizi inglesi. A suo giudizio si tratterebbe o di un delitto premeditato oppure di un delitto contro un capo di Stato, quindi, in entrambi i casi, delitti tuttora perseguibili dalla legge.
Questa tesi è avvalorata anche dalla dichiarazione di Urbano Lazzaro. Il partigiano che catturò Mussolini, nel 1995, sostenne che il Duce e la Petacci erano già morti da quattro ore quando avvenne l'”esecuzione” partigiana.

Mussolini ucciso nel sonno
La tesi è emersa ieri a Palazzo di Giustizia durante l’udienza sulla morte del capo del fascismo
Gli spari contro il Duce e Claretta Petacci a Mezzegra in casa De Maria

Benito Mussolini e Claretta Petacci dormono, in una stanza di casa De Maria a Mezzegra. La porta della loro cella si apre. Due o più persone entrano, puntano le armi e fanno fuoco. continua…

Claretta Petacci uccisa dalla ‘Gianna’

Riportiamo integralmente un articolo pubblicato ieri sul Corriere di Como On Line. L’articolo riporta le parole di Ernesto Volontè il pensionato comasco che ha deciso di raccontare la ‘sua’ verità sulla morte del Duce e della Petacci.

«Macché morta. È viva e abita in Valtellina, dalle parti di Sondrio». Che la partigiana ‘Gianna’ non sia stata uccisa, contrariamente a ciò che racconta la storia, è Ernesto Volontè, 72 anni, comasco, il ‘supertestimone’ che ha deciso di raccontare la ‘sua’ verità sulla morte del Duce. «Io ho la certezza che la Gianna sia viva e so che alcuni mesi all’anno vive vicino a Sondrio, sotto falso nome. Mi risulta che paghi anche l’Ici. Alcuni anni fa l’ho vista di persona, era a braccetto con un altro ex partigiano». Poi spiega: «Io penso che Claretta Petacci sia stata uccisa da lei. Ma è una supposizione».

Morte del Duce e della Petacci: spunta un testimone!

Il 27 settembre si fa sempre più vicino. E’ la data in cui il giudice per le udienze preliminari del tribunale di Como, Nicoletta Cremona, dovrà decidere se si dovrà fare un processo per la morte di Benito Mussolini e della sua compagna Clara Petacci.

Intanto mercoledì 12 settembre, un pensionato si è presentato al palazzo di giustizia di Como e ha depositato una memoria scritta sui fatti del 27 e 28 aprile 1945. L’uomo, che ha dichiarato di non aver parlato finora in quanto minacciato di morte, sostiene di essere un testimone diretto della cattura del Duce.
continua…

Mussolini dopo piazzale Loreto

Le vicende del cadavere del Duce sono ricostruite nel libro di Fabio Bonacina “La salma nascosta. Mussolini dopo Piazzale Loreto da Cerro Maggiore a Predappio (1946-1957)” edito da Vaccari. La prima edizione del libro risale al 2004 e la seconda esce ora in occasione del cinquantenario dell’inumazione. Bonacina non solo si è basato su fonti dell’epoca ma ha raccolto molte testimonianze in presa diretta tracciando il percorso tormentato dei miseri resti di Mussolini fino alla sepoltura a Predappio. continua…

Saluti dal Canada a Claretta.org

Egregi Connazionali,

Grazie tante per aver creato questo sito web, che spero crescerà
ancora. Sono un italiano di terza genearazione, mio nonno materno era nativo di Fallo (CH) in Abruzzo.

Dal 1994 tengo contatto con diverse pubblicazione storiche
italiane, quindi sono a conoscenza della truce fine di Claretta Petacci, ma mi rallegra che nella Madrepatria le cose continua…

DELL’UTRI: NEI DIARI MUSSOLINI DICE NO ‘A PRENDERE ARMI’

TRIESTE – “Non possiamo e non dobbiamo prendere le armi, che poi non abbiamo”: è questo – ha riferito il senatore Marcello Dell’Utri – uno dei passaggi contenuti nei diari dal 1935 al ’39 ritenuti di Benito Mussolini, di cui e’ entrato in possesso e che ha avuto modo di leggere. In merito ai rapporti con i tedeschi e sulla guerra il senatore di Forza Italia – oggi a Trieste per una riunione dei Circoli della Libertà – ha riferito che nei diari “c’é una giornata in particolare, mi sembra il 30 o il 31 agosto del ’39, in cui commenta che ‘non possiamo e non dobbiamo prendere le armi che poi non abbiamò. Questa – ha detto Dell’Utri – è un’affermazione precisa. Poi – ha aggiunto – dice dei tedeschi che sono alleati ma che potrebbero essere continua…