VERSO ARCHIVIAZIONE INCHIESTA MORTE MUSSOLINI

(AGI) Como, 26 Gen. – E’ destinato a finire in cantina, dove si trovano gli archivi, del Palazzo di Giustizia di Como il fascicolo di inchiesta recentemente aperto per far luce sulla morte di Benito Mussolini. Il Sostituto Maria Vittoria Isella ha ormai quasi concluso gli accertamenti giungendo alla conclusione che, a tanti anni di distanza, non e’ possibile raccogliere elementi tali da suffragare l’ipotesi di omicidio premeditato. In questi mesi il magistrato ha raccolto una mole di documentazione ma non il filmato che, stando a Guido Mussolini, figlio di Vittorio e nipote del Duce, avrebbe dovuto ritrarre gli ultimi istanti di vita di suo zio e di Claretta Petacci. Un filmato che,

a quanto pare, non esisterebbe o, quanto meno, non e’ mai arrivato nelle mani del magistrato nonostante l’avvocato di Guido Mussolini aveva annunciato di volerlo consegnare già nello scorso mese di settembre. Proprio sul finire dell’estate scorsa il nipote del Duce aveva presentato un esposto per chiedere che fossero effettuate nuove indagini sulla morte di Mussolini avvenuta a Giulino di Mezzegra. ”Ho atteso fino a ora – disse all’epoca – per rispetto di zio Romano (vecchio e famoso jazzista nonché papa’ della parlamentare di Alessandra Mussolini, contraria alle nuove indagini: ‘lasciatelo riposare in pace’, disse) cui sarebbe spettato il compito di esigere chiarezza su come fu ucciso mio zio Benito”. Prima di chiudere definitivamente il fascicolo, comunque, il Sostituto Isella, intende acquisire altra documentazione, compresa la registrazione di una puntata del programma ‘Sfera’ in onda su ‘La7’ e dedicato a quei fatti avvenuti in Alto Lario. Inoltre ha chiesto anche documentazione relativa all’autopsia svolta all’epoca dall’allora direttore dell’Istituto di medicina Legale di Milano, il dr. Mario Cattabene. A fronte degli accertamenti che la Procura di Como avrebbe svolto in questi mesi, l’orientamento, pur mancando conferme, sarebbe quella di depositare alla cancelleria del Gip la richiesta di archiviazione: ipotizzando che l’esecuzione fu opera di Walter Audisio (il Colonnello Valerio) o del comasco Michele Moretti, si dovrebbe optare per il non luogo a procedere per morte del reo. Se invece si volesse ipotizzare che il Duce e la sua amante furono uccisi senza premeditazione, l’archiviazione troverebbe giustificazione con la prescrizione del reato. (AGI)

Italiani: sbagliato uccidere Benito Mussolini

Italiani d’accordo: sbagliato uccidere Benito Mussolini

di ALESSANDRO GNOCCHI

Mussolini non doveva morire. Piazzale Loreto è una vergogna nazionale. È l’opinione del 51% degli italiani interpellati dall’Ispo di Renato Mannheimer in occasione di un sondaggio i cui dati completi sono stati comunicati ieri sera a Porta a Porta. Il mito dell’antifascismo duro e puro si direbbe tramontato per sempre. E ancora più ampio sembra il fossato che divide gli editorialisti dei giornali progressisti dal resto del Paese. Solo l’8% del campione ha dichiarato di

ritenere giusta l’esecuzione del Duce perché «erano cose normali che succedevano in guerra». Il 32% avrebbe voluto, prima della fucilazione, un «regolare processo». Ma il 51%, come si diceva, si è dichiarato del tutto contrario alla morte di Mussolini. Nel dettaglio, il 45% avrebbe voluto un processo senza condanna alla pena capitale; il 6% avrebbe rimesso il Mascelluto direttamente in libertà. Dati del tutto analoghi a quelli ottenuti per Saddam Hussein (contrario al patibolo il 65 % del campione intervistato).

tratto da Libero-news

Esecuzione di Saddam: Bagdad zittisce Prodi

L’impiccagione dell’ex dittatore iracheno Saddam Hussein ha aperto una polemica tra il governo di Bagdad e molti governanti europei in particolare con Prodi che si era dichiarato sgomento per l’accaduto.
Yassim Majid, uno dei consiglieri del premier iracheno Nuri al Maliki, in una intervista telefonica all’emittente Tv di stato al Iraqiya, ha respinto con durezza

le critiche avanzate nei confronti di Bagdad da diversi paesi europei riguardo all’esecuzione dell’ex ras.
Il consigliare iracheno ha puntualizzato che Saddam è stato condannato in un processo regolare e che la questione è un affare interno dell’Iraq aggiungendo: «Coloro che ci criticano hanno forse dimenticato i crimini commessi dal regime di Saddam Hussein contro gli iracheni e contro l’umanità ».

Poi, ha replicato al premier italiano Prodi ricordando che «alla fine della seconda guerra mondiale, Mussolini è stato processato per un solo minuto. Il giudice gli ha chiesto il suo nome e alla risposta “Benito Mussolini” gli ha detto: il tribunale vi condanna a morte e la sentenza è stata eseguita immediatamente».

Yassim Majid ci ha risparmiato il resto, forse non essendone a conoscenza, non citando la vergogna di Piazzale Loreto e l’eliminazione di Claretta Petacci, un crimine che nessun tribunale regolare militare o civile avrebbe mai potuto avallare.

Claretta Petacci

Questo sito vuole essere un tributo a Clara Petacci, la donna legata sentimentalmente a Benito Mussolini. Claretta fu uccisa insieme al Duce il 28 aprile 1945 a Giulino di Mezzegra. Nessun tribunale regolare avrebbe potuto condannarla: non poteva essere accusata di nulla se non di amare l’uomo che la Resistenza e non solo quella avevano interesse ad eliminare. Clara Petacci, non ancora trentenne, fu uccisa dall’odio politico e forse dalla necessità di eliminare un pericoloso testimone, una che sapeva e aveva visto troppo. Le versioni ufficiali sulla morte di Mussolini e della Petacci fanno acqua da tutte le parti e sono state, più volte, rivedute e corrette. Malgrado sia passato più di mezzo secolo, restano ancora tante ombre. Chissà quali sono gli interessi illegittimi che si cerca ancora di tutelare.

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